Riguardo l’alabarda

Riguardo l’alabarda

14/10/2019 0 Di Sebastiano Valente

Sebbene non sia mia intenzione descrivere qui ogni singolo taglio e punta individualmente, credo ancora sia meglio iniziare presentando questi sei tagli con l’alabarda, siccome questi sono non solo utili per la pratica attraverso cui si può sviluppare l’agilità del corpo, ma anche necessari per chiunque desideri prepararsi per un’efficace difesa con queste armi. – Joachim Meyer

Con queste parole Meyer ci invoglia ad esplorare le tecniche che ha provato a tramandarci ma, senza un adeguato simulacro, ci è ovviamente preclusa questa possibilità. E quindi…

Materiali

Strumenti

  •  levigatrice a nastro
  • carta vetrata 120
  • raspa
  • penna
  • righello
  • metro
  • martello da fabbro
  • seghetto da ferro

Dispositivi di Protezione Individuale

  • maschera da polveri sottili
  • occhiali da lavoro
  • cuffie protettive


Preparazione

Per assemblare le alabarde bisogna pensare ai vari processi che ne seguono, ovvero: la modellazione dell’ asta, con la lavorazione del legno, la colorazione e anche il dovuto tempo di asciugatura, per finire con la rivettatura, che a mio parere è la parte più divertente.
Per la fase di modellazione serve un ampio spazio dove poter lavorare i pali delle alabarde con adeguati sostegni per le astecosì da poter lavorare comodamente con i vari utensili. In questo caso mi sono arrangiato con dei cavalletti da verniciatura astutamente zavorrati per renderli stabili durante tutto il processo di lavorazione.
La lunghezza delle aste è stata scelta in base alla lunghezza delle punte in schiuma, in modo che le alabarde potessero avere la medesima lunghezza di alcuni modelli precedenti che avevo fatto.

 

Alabarda Casual per l’uomo medio.

Le punte in questione sono state richieste come prodotto personalizzato non a catalogo a Helgar Stalingrad simpatico russo dal quale avevamo acquistato precedentemente altri simulacri trovandoli peraltro piuttosto performanti. Quindi l’asta che ho usato è di 2.16 m per ottenere una lunghezza complessiva di 2.45 m.
Iniziamo quindi con un’asta a base quadrata di lato 3.5 cm. Il nostro obbiettivo è di trasformare la base da quadrata ad ottagonale, per ottenere lo scopo consiglio di tracciare preventivamente delle line guida su tutta l’asta per non rimuovere più legno del dovuto e risultare imprecisi. Ci sono un sacco di modi, ad esempio io ho utilizzato un coltello da petto per togliere il grosso e in seguito ho rifinito il tutto con la raspa e successivamente la carta vetrata.

Arrivati a questo punto ho misurato la profondità e il diametro del foro del calzuolo per predisporne l’incastro. La rimozione del legno sull’estremità è stata fatta con un semplice scalpello da falegname.
Una volta terminata questa lavorazione ci spostiamo sul altro capo per finire con l’operazione più fastidiosa, per il semplice fatto che le punte hanno bisogno di un incastro a base tonda e conica. qui ci si perde un po’ di tempo per affusolare in modo uniforme e con la giusta inclinazione.


Finito questo possiamo dedicarci all’impregnante, nel mio caso una vernice a base d’olio, ho dato in totale tre mani di colore con 3 ore di riposo, e una passata di carta vetrata, l’una dall’altra.

Siamo finalmente pronti per rivettare le nostre alabarde. Presentata la punta ho segnato la posizione del foro predisposto per il chiodo, e usato tale misura per segnare sull’ asta dove bisogna praticare un foro passante da 3 mm di diametro.
Rimossa la testa dell’alabarda ed eseguiti i fori è stato piacevole riposizionare la punta per scoprire che era tutto allineato.  A questo punto un chiodo, un paio di rondelle quadre e diverse martellate mi hanno permesso di fissare la testa dell’alabarda in modo solido.

Via, pronti per il treiben