Manifestazione a Treviso – Epocando 2021

Manifestazione a Treviso – Epocando 2021

24/10/2021 0 Di Giorgio Fonda

Sono passati ben tre anni dall’ultima manifestazione a cui siamo andati, vuoi per aver seguito altri impegni vuoi perché inchiodati dalla pandemia, e questa uscita di metà ottobre è stata sicuramente un momento di riflessione oltre che un evento piacevole e sorprendentemente ben organizzato, vista anche la situazione generale non proprio comoda. Si voleva quindi, oltre che proporre un bel report fotografico del nostro accampamento, anche fare il punto su alcuni aspetti organizzativi e condividere il nostro personale “manifesto della ricostruzione storica”.

Agli inizi del nostro percorso da rievocatori gli attendamenti erano scarni e pieni di anacronismi: ci si limitava ad avere un abito -qualcuno ha detto espedrillas?- e una spada, e se andava bene c’era qualche pezzo d’armatura e l’immancabile griglia per mangiare colazionepranzocena carne semicarbonizzata sul fuoco. Potremmo quindi dire che lo sforzo come singoli e come collettivo è sempre stato quello di rendere il più verosimile possibile il nostro equipaggiamento cercando di riferirci a fonti, reperti ed iconografie perchè per noi sono i dettagli a fare la differenza, e ce ne sono sempre di nuovi su cui lavorare. Tuttavia è anche vero che ogni oggetto che cerchiamo di riprodurre porta con sé un certo grado di verosimiglianza e a meno di non avere per le mani un reperto, difficilmente l’oggetto in questione sarà esattamente come avrebbe dovuto essere. Un modo contorto per dire che si tratta almeno in parte di una finzione,  anche se non come quella di un parco a tema in cui tutto è totalmente artificiale e posticcio. Per questo motivo una delle voci del nostro manifesto potrebbe essere quella di portare in accampamento meno cose appartenenti alla modernità possibile ed in particolare ci concentriamo su tutto quello che trasporta gli equipaggiamenti: trolley, borse, borsoni, sacchi e sacchetti di plastica vengono sostituiti da scatole, casse, ceste e sacchi. Idealmente quando ci si sposta l’uniche cose odierne dovrebbero essere il furgone… e i suoi occupanti.

Perchè usare una scatola di cartone o una borsa di nylon? Ci sono sempre delle alternative!

A cascata quindi cerchiamo di dormire nelle tende con un semplice sacco ripieno di paglia come materasso e una pesante coperta di lana addosso, rifuggendo l’idea di brandine, materassini e sacchi a pelo. L’illuminazione è rigorosamente fatta da candele e lanterne ed eventualmente dal focolare quando calano le tenebre e se dovesse piovere ci si ripara sotto i teli delle tende e si cerca di deviare le acque al suolo fino a che questo non diventi permeabile così da risparmiare i nostri preziosi giacigli  dall’acqua. 

Secondo aspetto che con il tempo abbiamo cercato di affinare, soprattutto con il contributo e le ricerche dei nostri socii appassionati anche di cucina, è appunto il cibo: dalla preparazione alla presentazione. Prendendo ad esempio l’uscita di Epocando a Treviso i preparativi in tal senso sono cominciati circa tre settimane prima. Abbiamo preparato del burro salato a partire dalla panna perché è semplice da conservare anche a temperatura ambiente ed è un ottimo complemento assieme ad un po’ di miele o marmellata e del pane per una piacevole colazione o merenda. Mentre per i pasti principali abbiamo puntato su delle torte salate e un arrosto. Anche queste pietanze rispondevano all’esigenza di avere qualcosa che potesse essere conservato a temperatura ambiente, per i giorni della manifestazione, e che fosse di facile preparazione al campo, sempre strizzando l’occhio all’aspetto delle pietanze una volta messe in piatto. Il tocco finale sono uova, formaggi, salumi, frutta di stagione, o anche secca, e qualche verdura tra carote viola e un baro di insalata. Nei prossimi appuntamenti proveremo a ricordarci anche del latte, magari caprino, e di qualche tisana o infuso.

Per quel che riguarda l’evento climaticamente è stato abbastanza miracoloso, giornate calde e soleggiate, incredibili per essere la metà di ottobre, anche se la notte l’umido ed il freddo ci hanno dato del filo da torcere nonostante ci fossimo portati in tenda la pentola con le braci per riscaldarci. Verso l’alba quindi il freddo ci ha fatto sgusciare fuori dai nostri giacigli per cercare di scaldarci con qualche attività utile come riaccendere il fuoco e preparare la colazione. L’organizzazione, nelle vesti di Valentina G. dell’associazione storico culturale Mordente Mordior  assieme a tutte le persone che, magari nell’ombra come quei ceffi dell’associazione Stratagemata <3, le hanno dato una mano, è stata impeccabile specialmente pensando al periodo piuttosto complicato pieno di imprevisti e fattori difficili da gestire. Altra interessante caratteristica dell’evento è stata quella di chiamare un gruppo per epoca e darvi un taglio nettamente didattico. In questo modo l’avventore poteva osservare degli spaccati di vita a partire dall’alto medioevo, e forse qualcosa anche prima, passando per le varie epoche fino ad approdare alla prima guerra mondiale. Ci sono stati quindi momenti di convivialità anacronistica con lanzichenecchi o soldati appena usciti da Waterloo che chiacchieravano con condottieri di ventura nell’alto medioevo.

L’evento ha avuto una buona risposta del pubblico, complice il meteo, e noi ci siamo divertiti a soddisfare le varie curiosità che avevano gli avventori. La menzione speciale va a chi ci ha domandato se il cibo sulla nostra tavola fosse vero. Abbiamo giocato un po’ con le armi bianche anche se non eravamo particolarmente ispirati, forse il richiamo costante del cibo potrebbe averci distratto.

Chiaramente ci sono stati dei danni collaterali da manifestazione che ci daranno lavoro nei mesi a venire. In particolare abbiamo danneggiato il nostro bellissimo, e dannatamente utile, bacile in peltro. Il rubinetto di una delle nostre nuove botti è esploso a causa delle deformazioni dovute all’acqua. Diversi picchetti delle tende sono periti nella missione di perforare il terreno. Giorgio, detto il perugino, riporta un danno significativo alla suola di una delle sue scarpe buone, dei buchi alle brache e un danno da usura su una pezza tessile per indossare l’arnese causati dai cosciali dei gambali e che avrebbero bisogno di un ritocco essi stessi. Probabile materiale per nuovi articoli? Ciononostante possiamo dire che è andato tutto bene, l’esperienza è stata estremamente divertente e giustamente faticosa. Ringraziamo quindi i nostri socii intervenuti nella missione a vario titolo: Giorgio e Davide per la logistica, Ermanno per l’apporto culinario, Paolo per le foto e Luca per essere la nostra faccia da schiaffi preferita. E adesso la mente può correre al prossimo evento, magari ad un bel ritiro montano svolto nel fine settimana fatto di allenamento e ponderato apporto di macronutrienti.

Vogliamo ricordare così il nostro bacile, intento nello scaldare il vino speziato.